Il 6 ottobre del 1924 andò in onda la prima trasmissione radiofonica italiana. Erano le ore 21 quando Maria Luisa Boncompagni dai microfoni della neonata URI (Unione Radiofonica Italiana) annunciò l’inizio delle trasmissioni dalla stazione di Roma S. Filippo (nel quartiere Parioli di Roma, che all’epoca era aperta campagna).
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Una serie di tappe storiche, con un approccio tecnico ma anche sociale, che segnano la storia della radio, un mezzo di comunicazione che non finirà mai di stupirci per funzionalità sempre nuove e diverse che acquisisce col tempo e unendosi ad altri media.
L’invenzione della radio è frutto di una serie di esperimenti tenuti alla fine dell’Ottocento che dimostravano la possibilità di trasmettere informazioni tramite le onde elettromagnetiche, dal coesore al DAB di oggi. Dunque, basta far viaggiare le onde, ma come?
Guglielmo Marconi
Guglielmo Marconi è considerato tra i padri della radiofonia, nacque a Bologna il 25 aprile 1874, secondo figlio di Giuseppe Marconi, ricco possidente terriero, e Annie Jameson, irlandese. Con i primi studi condotti anche a Firenze e Livorno, dimostrò grande interesse per la scienza della Fisica e in particolare modo per i campi elettrici. Studiò i lavori di Maxwell, Hertz, Righi e Lodge.
David Sarnoff
David Sarnoff nacque in Russia nel 1891 ma emigrò ancora molto giovane negli Stati Uniti. Dopo aver svolto lavori temporanei come fattorino alla Marconi Company, iniziò una carriera che lo porterà a essere, per oltre 50 anni, un dominatore indiscusso del mercato radiofonico americano, dapprima a capo della RCA e poi della NBC.