Categorie
Storia della radio

Addio Radio FM

Si chiude una pagina di storia: la Radio in FM, in modulazione di frequenza, dall’1 gennaio 2022 sarà limitata fino alla definitiva chiusura alla fine dell’anno.

Le voci, le canzoni, le storie saranno captate in digitale, perché così trasmesse dalle emittenti radio. I vecchi trasmettitori, che diffondevano nell’etere adoprando qualche tot di watt di potenza, non ci saranno più.

L’FM non è stato certo esente da imperfezioni tecniche, incomprensibili vuoti di legge e regolamenti fatti su misura o indefinibili per certe aree e amministrazioni regionali e comunali.

Un po’ come per le televisioni private, l’Italia ha infatti spesso ignorato le disposizioni legislative per la propagazione delle onde radio.

C’è da dire che, dalle prime trasmissioni via etere, sono state troppo spesso inadeguatamente considerate le leggi della Fisica. Così come furono ignorate le disposizioni della ITU (International Communication Union) che da tempo raccomandava di rispettare:

  1. precisi limiti al bacino delle reali utenze radio;
  2. potenza di trasmissione;
  3. direttività delle antenne (cioè il rapporto tra intensità di radiazione irradiata in una direzione, con l’emissione più forte, e la potenza totale irradiata in tutte le direzioni).

Già a partire dall’1 gennaio 2021 la radio FM sugli smartphone aveva cessato di funzionare: conseguenza della legge n. 205/2017 e della successiva integrazione del decreto Sblocca Cantieri.

In particolare l’articolo 1 (comma 1044) della legge in questione impone che tutti i dispositivi con radio FM debbano ricevere anche i servizi DAB+, ovvero la radio digitale di ultima generazione.

Quindi, i rivenditori vendono da inizio 2021 solo apparecchi di ricezione in grado di captare il segnale digitale DAB. Mentre, per chi volesse conservare i vecchi apparecchi FM, i negozi mettono in vendita decoder (che sono adatti anche all’installazione per autoradio).

Piano di azione per la nuova radio digitale

La Radio DAB è una tecnologia di fine anni ’80 che si impone oggi in Europa grazie alla diffusione di dispositivi di ricezione compatibili alla piattaforma.

In Italia l’obiettivo è sostituire del tutto le attuali trasmissioni a radio-frequenza (FM) dal 2023. Se in Norvegia il cambio è già avvenuto nel 2017, il nostro Paese ha previsto un piano di azione che mira allo spegnimento quando sarà raggiunto il 50% di copertura (eccezione: in Alto Adige, dove i trasmettitori FM si stanno già spegnendo da qualche mese).

La novità riguarda anche le autoradio: dall’1 gennaio 2021 tutte le auto nuove dispongono di ricevitore DAB+.

La qualità del DAB+

Il Digital Audio Broadcasting Plus è più efficiente della radio analogica FM poiché sfrutta meglio lo spettro a disposizione. Con le stesse risorse si possono ascoltare più canali e la qualità audio è simile a quella dei CD.

Le interferenze, come ci siamo abituati da tempo per i segnali video dei televisori, scompariranno.

La ricezione DAB è automatica: una volta giunto in un’area precisa del mondo, il dispositivo capterà da solo le stazioni che qui sono diffuse. Questa si definisce copertura che deve raggiungere il 50% prima del cambio o switch al digitale come dicono gli inglesi!

Altri vantaggi e valori aggiunti rispetto alla vecchia e cara AM/FM riguardano il DLS: sui dispositivi dotati di schermo compariranno i titoli dei brani delle canzoni, gli interpreti, i conduttori radiofonici, i nomi degli ospiti… potremo anche vedere la copertina di un album, oltre a poter procedere all’acquisto o al download di file musicali…

Non resta che aver coraggio, adeguarsi al cambio e mettersi in ascolto… buon divertimento!