Federico Fellini scrisse sceneggiature radioteatrali per l’EIAR fino al 1943. In meravigliosa coppia con Ruggero Maccari scrisse “Vuoi sognare con me?”.
Cosa sognano i professori? Di saltare la scuola senza farsi scoprire dagli alunni. Cosa sognano gli alunni? Di interrogare i loro severi professori. I mariti sognano di essere incoraggiati dalle mogli a tradirle, i poveri sognano ricchi banchetti…
Su “Vuoi sognare con me?”
“Vuoi sognare con me” è un via vai di fantasie e desideri umani dove i suoni si fanno immagini e ci si immerge già completamente nel felliniano.
Di Federico Fellini si sa ed è già stato scritto moltissimo. Molto interessante fu proprio “Vuoi sognare con me?”, frutto della collaborazione con Ruggero Maccari, oggi noto come uno degli sceneggiatori più importanti del cinema della Commedia Italiana.
Non sappiamo per quale motivo le loro penne si divisero, ma in seguito i due non lavoreranno più insieme: eppure i radiodrammi che scrissero in questi pochi anni, come amici prima che come colleghi, sono un risultato meraviglioso della loro breve collaborazione artistica.
“Vuoi sognare con me?” è una delle ultime opere che i due co-firmarono. Non possiamo definire con certezza dove è precisamente il contributo di Ruggero Maccari e dove quello di Federico Fellini, sebbene il tema dell’onirico sia senza dubbio prettamente felliniano.
Con certezza possiamo però dire che questa radioscena è già un’opera in cui essi sfoggiarono al meglio la loro fantasia e il loro estro.
Nella drammaturgia del radiodramma felliniano
“Vuoi sognare con me?” è la domanda che la voce narrante pone al suo ascoltatore, trasformandolo così in un sognatore, dove veglia e sogno si mischiano, dove, come sempre in Fellini, non c’è differenza tra reale e immaginato.
Da un’Italia addormentata si alzano di notte i sospiri e il russare di uomini e donne che entrano nel mondo dei sogni.
Suoni che salgono in cielo lentamente sin quando una Voce guida si accosta all’ascoltatore per accompagnarlo fino alla Città dei Sogni, in un mondo al contrario dove tutto è possibile e quelli che sulla Terra e nel quotidiano sono problemi o situazioni sgradevoli, acquistano nel sogno le loro soluzioni.
“La Città dei Sogni”, fantasia dal sapore fiabesco, è governata da un Guardiano che insieme alla Voce narrante condurrà l’ascoltatore per le molte strade della città.
Cosa sognano i professori? Di saltare la scuola senza farsi scoprire dagli alunni! Cosa sognano gli alunni? Di interrogare i loro severi professori!
I mariti sognano di essere incoraggiati dalle mogli a tradirle e a fare baldoria, i poveri sognano ricchi banchetti…
La radioscena è un via-vai di fantasie e desideri umani dove con semplicità e in poche battute i suoni si fanno immagini.
Ciò che questo viaggio onirico più risalta è lo scorrere di personaggi vivaci di umanità e tenera ingenuità che si potranno vedere sin dalle prime opere cinematografiche di Fellini regista e di Ruggero Maccari sceneggiatore.
Tuttavia, riguardo ai temi di Fellini, la radioscena va oltre. Mette in luce quanto fosse già estremamente matura la sua fantasia nel creare immaginari, quelli più surrealisti, che nel cinema egli ricreerà solo a carriera avviata, a partire dagli anni Sessanta.
L’harem di “8 e mezzo” o le giostre oniriche de “La città delle donne” sembrano vicini a questo radiodramma molto più che le immagini dei suoi primi film degli anni Cinquanta.
Critica di Vuoi sognare con me?
Risulta chiaro allora come per Federico Fellini il tema dell’onirico fosse stato da subito una costante, da subito sviluppato.
“Da bambino, verso i sei, sette anni, io ero convinto che ci fossero due vite, una con gli occhi aperti e una con gli occhi chiusi. La sera non vedevo l’ora di andare a letto”… questa una frase del regista in occasione di un’intervista del 1987, negli ultimi anni della sua carriera.
Parole pressochè identiche si ritrovano in altri suoi radiodrammi e sono pronunciate anche dalla Giulietta di “Giulietta degli spiriti”: una semplice prova del fatto che ascoltare “Vuoi sognare con me?” sarà a pieno titolo una perfetta immersione, con la sola suggestione di voci e suoni, nel felliniano.
I radiodrammi di Federico Fellini e Ruggero Maccari sono opere radiofoniche complete in sé stesse, ma contemporaneamente preludio di arte cinematografica: nelle stazioni radiofoniche dell’Eiar degli anni Quaranta, si costruiva già quella fantasia che dieci e venti anni dopo renderà grande in tutto il mondo il Cinema Italiano.
Miriam Petrini
Esclusivo ascolto di “Vuoi sognare ancora con me?” su Radiodrammi.it (RIADATTAMENTO ispirato al testo di Maccari/Fellini)
Ascolta il riadattamento a cura di Roberto Benatti e con la voce narrante di Miriam Petrini, qui in esclusiva per Radiodrammi.it (per motivi di studio e ricerca, l’ascolto è concesso ai soli registrati al sito).