Sarah Ferrati nacque a Prato e si diplomò all’Accademia dei Fidenti a Firenze. Debuttò in teatro nel 1928 nella compagnia di Luigi Carini e nel 1933 ottenne il suo primo successo teatrale interpretando il personaggio di Elena nello shakespeariano “Sogno di una notte di mezza estate”. Molto attiva in teatro e nella prosa televisiva, ebbe tante occasioni di esibire la sua bella voce in radio.
Gli esordi
In “Sogno di una notte di mezza estate”, al Giardino di Boboli, la regia era stata del tedesco Max Reinhardt. Tra gli interpreti: Carlo Lombardi, Cele Abba, Giovanni Cimara, Nerio Bernardi, Rina Morelli, Cesare Bettarini, Armando Migliari, Ruggero Lupi, Luigi Almirante, Giuseppe Pierozzi, Memo Benassi, Evi Maltagliati ed Eva Magni. Seguì, nello stesso anno, cioè nel 1928, la prima assoluta di “La rappresentazione di Santa Uliva” di Ildebrando Pizzetti, questa volta al Chiostro Grande della Basilica di Santa Croce di Firenze. Qui scese sul palco con la Morelli, Bettarini, Benassi, Andreina Pagnani, Lupi, Lombardi, Bernardi, Migliari e Cimara per la regia di Jacques Copeau.
Con Paolo Stoppa fu ne “La bella avventura” (1942). In breve, Sarah Ferrati passò da ruoli di ingenua a quelli di prima donna. In coppia con Nino Besozzi nel 1938, nel ’43 entrò a far parte della Compagnia Stabile del Teatro Eliseo di Roma. Interpretò con successo “La professione della signora Warren” di G.B. Shaw e “Hedda Gabler” di E. Ibsen.
Nel 1947 fu la protagonista in “Giovanna d’Arco al rogo” di Arthur Honegger con Giusi Raspani Dandolo e Salvo Randone al Teatro alla Scala di Milano.
Sarah Ferrati, diva della scena
La Ferrati si fece apprezzare anche come interprete di opere di Pirandello e di Cechov. Nei primi anni cinquanta, Luchino Visconti la diresse in “Medea” di Euripide e “Tre sorelle” di Anton Čechov. Nel 1953 passò invece al Piccolo Teatro di Milano e, sotto la regia di Giorgio Strehler, si calò in ruoli di eroine affrante, come Liuba ne “Il giardino dei ciliegi” sempre di Cechov (1954) e nell’eccentrica protagonista de “La folle di Chaillot” di Jean Giraudoux (1953).
I premi San Genesio
Nel 1959 e nel 1962 ricevette il prestigioso Premio San Genesio come migliore attrice teatrale dell’anno. I premi San Genesio furono istituiti dalla rivista Sipario sotto il patrocinio del Comune di Milano e assegnati, a partire dal 1954, da una commissione di critici drammatici e di personalità del mondo teatrale.
Il premio era intitolato a San Genesio di Roma, mimo martirizzato durante l’impero di Diocleziano. Gli attori che vinsero più volte questo prestigioso premio sono Tino Carraro, Vittorio Gassman, Enrico Maria Salerno e Salvo Randone tra gli uomini. Solo Sarah Ferrati e Rina Morelli hanno avuto due volte questo riconoscimento.
Il tramonto
Nel 1964 il suo nome torna a brillare quando interpreta la moglie derelitta protagonista dell’amara commedia “Chi ha paura di Virginia Woolf?” di Edward Albee. Per l’occasione fu diretta da Franco Zeffirelli e recitò accanto a Enrico Maria Salerno. Successivamente Sarah Ferrati affronterà anche la televisione (sempre insieme a Rina Morelli, Nora Ricci e Ave Ninchi nello sceneggiato Sorelle Materassi, del 1972.
L’attrice pratese resterà però sempre fedele al teatro, a cui si dedicherà fino a poco tempo prima della sua morte.
I favoriti di Sarah Ferrati
Fra gli scrittori prediletti da Sarah Ferrati (1909-1982) c’era Aldo Palazzeschi, che ricambiava sinceramente la stima tributatagli dall’attrice. Qui potete ascoltare dalla voce di Sarah Ferrati, la famosa poesia “La fontana malata”, trasmessa in “Radiomania”, un programma degli anni ’90 che riproponeva estratti dalle produzioni più interessanti del passato radiofonico della RAI.
Nella pagina a lei dedicata in Teche RAI, potete scegliere altre meravigliose performances dell’attrice.