Corrado Pani è stato un grande attore in Radio, Teatro, Cinema e TV. Unico e raro, per forza e capacità interpretativa. Con la sua voce lavorò sempre in modo accurato, dedicandosi anche al doppiaggio.
Corrado Pani nacque il 4 marzo del 1936 a Roma. Debuttò, come attore bambino, ai microfoni di Radio Vaticana interpretando il ruolo di Gesù bambino.
Intraprese quindi la carriera in Teatro ed esordì nel Cinema con “Il viale della speranza” (1953). Pani fu interprete sugli schermi per registi del calibro di Luchino Visconti, Valerio Zurlini, Nanni Loy e Mauro Bolognini.
In TV non apparve molto ma quando lo fece lasciò il segno: in “I fratelli Karamazov” (1969) e “Il mulino del Po” (1963), sceneggiati con la regia di Sandro Bolchi, ne “la signora Rosa” (1954) e “L’isola del tesoro” (1959), di Anton Giulio Majano e, tra gli altri, in “Come un uragano” (1971), con la regia di Silverio Blasi.
Pani riusciva a caratterizzare anche i personaggi di secondo piano, ricavandone figure di grande spessore. Questa sua dote era molto amata dagli addetti ai lavori e dal pubblico. Le fan, visto il suo fascino indiscreto, lo adoravano.
La sua ultima interpretazione al Cinema risale al 2002, quando recitò in “Pinocchio” con la regia di Roberto Benigni.
Cenni di vita privata
All’inizio degli anni sessanta, separato dalla prima moglie Renata Monteduro, Pani si accompagnò alla cantante Mina. In Italia, però, il diritto al divorzio ancora non esisteva e, quando nacque Massimiliano, lo scandalo fu di proporzioni enormi.
La cantante fu costretta al ritiro per oltre 2 anni. L’attore ebbe difficoltà a trovare scritture e meditò di trasferirsi in Inghilterra. Nel 1969 la storia con Mina finì e Pani si sposò una seconda volta nel 1997 con Nadia Srebernik.
Corrado Pani morì a Roma il 2 marzo del 2005 dopo una lunga malattia.
Lo stesso anno gli venne assegnato, postumo, il Premio Gassman alla carriera.
Corrado Pani in Radio
La voce di Pani era di una tonalità bassa, quasi da baritono. In realtà riusciva però a ottenere una dolcezza così naturale da sorprendere tutti in certe scene nelle quali c’era più bisogno di intimità. La sua capacità, dote naturale e risultato di grande lavoro, riguardava soprattutto il saper smorzare le frequenze e usare tanto diaframma.
La sua meravigliosa vocalità lo guidò in carriera ad affrontare tantissima prosa radiofonica e perfino il mestiere di doppiaggio.
Elenco di prosa radiofonica
- Vita col padre, tre atti di Howard Lindsay e Russel Crouse, regia di Guglielmo Morandi, trasmessa l’8 novembre 1948.
- L’odissea di Runyon Jones, di Norman Corwin, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 19 febbraio 1949.
- Il mio cliente Curley, di Norman Corwin, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 29 giugno 1949.
- Il signor tic-tac, di Jean Servais, regia di Pietro Masserano Taricco, trasmessa il 9 luglio 1949.
- La torre sul pollaio, di Vittorio Calvino, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 18 luglio 1949.
- I tre doni del vecchio mago, di Luigi Barsotti, da una fiaba di Giambattista Basile, trasmessa il 4 agosto 1949.
- Mia cugina Battistina, di Alfio Valdarnini, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 17 dicembre 1949.
- Piccolo alpino, dall’omonimo romanzo di Salvator Gotta, adattamento e regia di Alberto Casella, trasmessa dal 10 al 26 gennaio 1950.
- Le avventure della squadra di stoppa, dall’omonimo romanzo di Emilio De Martino, adattamento e regia di Alberto Casella, trasmessa dal 9 maggio al 1º giugno 1950.
- La notte di Bertil, di Gian Domenico Giagni, regia di Franco Rossi, trasmessa il 27 luglio 1950.
- Ricordo la mamma, di John Van Druten, regia di Anton Giulio Majano, trasmesso il 18 ottobre 1951.
- Solitudine estrema, di Gian Francesco Luzi, regia di Guglielmo Morandi, trasmesso il 19 ottobre 1951.
- Giuda, di Alberto Perrini, regia di Guglielmo Morandi, trasmessa il 17 gennaio 1952.
- Pattini d’argento, dall’omonimo romanzo di Mary Mapes Dodge, adattamento di Gian Domenico Giagni, regia di Alberto Casella, trasmessa dal 31 gennaio al 21 febbraio 1952.
- I due sergenti di Maillard e D’Aubigny, regia di Alberto Casella, trasmesso il 10 febbraio 1953.
- Faust di Wolfgang Goethe, adattamento di Bonaventura Tecchi e Vito Pandolfi, regia di Corrado Pavolini, 14 e 16 ottobre 1953.
- Pel di carota, di Jules Renard, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 18 febbraio 1954.
- Vita col padre, tre atti di Howard Lindsay e Russel Crouse, trasmessa il 19 aprile 1954.
- Aspettando Godot, di Samuel Beckett, regia di Pietro Masserano Taricco, trasmessa il 28 maggio 1954.
- Teeteto, di Platone, a cura di Enzo Paci, regia di Pietro Masserano Taricco, trasmessa il 16 giugno 1954.
- Bellinda e il mostro, di Bruno Cicognani, regia di Umberto Benedetto, trasmessa il 1º febbraio 1955.
- L’arpa d’erba, di Truman Capote, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 26 febbraio 1956.
- Re Enrico VI, di William Shakespeare, regia di Guglielmo Morandi,trasmessa il 15 giugno 1956.
- Riccardo III di Shakespeare, regia di Pietro Masserano Taricco, trasmessa il 26 giugno 1956.
- Capitano dopo Dio, di Jan de Hartog, regia di Pietro Masserano Taricco, trasmessa il 16 ottobre 1956.
- Il mago della pioggia, di N. Richard Nash, regia di Guglielmo Morandi, trasmessa il 6 maggio 1957.
- Il cadetto Winslow, di Terence Rattigan, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 1º ottobre 1957.
- Il furfantello dell’Ovest, di John Millington Synge, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 27 novembre 1957.
- Le anime morte, dall’omonimo romanzo di Nikolaj Vasil’evič Gogol’, adattamento di Marco Visconti, regia di Pietro Masserano Taricco, trasmessa il 7 agosto 1958.
- La famiglia Cherry, di Robert Bolt, regia di Guglielmo Morandi, trasmessa il 27 gennaio 1959.
- Il grande statista, di Thomas Stearns Eliot, regia di Luigi Squarzina, trasmessa il 2 settembre 1959.
- Mariana Pineda, di Federico García Lorca, regia di Giorgio Bandini, trasmessa il 17 febbraio 1960.
- Il marescalco, di Pietro Aretino, regia di Giorgio Bandini, trasmessa l’11 maggio 1960.
- Dolcemente, un radioamatore, di Pier Benedetto Bertoli, regia di Nino Meloni, trasmessa il 13 ottobre 1960.
- Le notti dell’anima, di Turi Vasile, regia di Enrico Colosimo, trasmessa il 14 febbraio 1967.
- Un’eredità e la sua storia, di Julian Mitchell, dal romanzo omonimo di Ivy Compton-Burnett, regia di Giorgio Bandini, trasmessa il 10 luglio 1967.
- Margherita Pusterla, dal romanzo omonimo di Cesare Cantù, riduzione e adattamento di Alfio Valdarnini, regia di Carlo Di Stefano, trasmessa dal 7 al 25 agosto 1967.
- Peer Gynt, di Henrik Ibsen, musiche di Edvard Grieg, regia di Sandro Bolchi, trasmessa il 2 luglio 1971.