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Artisti di prosa radio

Ubaldo Lay

Ubaldo Bussa (in arte Ubaldo Lay) nacque a Roma il 14 aprile del 1917 e morì a Roma il 27 settembre del 1984. Attore italiano che ha unito in modo indelebile la sua immagine a quella del Tenente Sheridan, il personaggio più famoso da lui interpretato dal 1960 al 1972.

Ubaldo Lay
Ubaldo Lay (Radio Corriere, 1960)

Gli esordi di Ubaldo Lay furono negli spettacoli teatrali dei Gruppi Universitari Fascisti. Il GUF organizzava e coordinava corsi di preparazione politica, Prelittoriali e Littoriali di cultura, arte e lavoro. Con il Teatro sperimentale, le sezioni cinematografiche, radiofoniche e di stampa universitaria, lay contribuì al primo dei suoi spettacoli: “Una bella domenica di settembre” di Ugo Betti, con la regia di Riccardo Mantoni.

Ubaldo Lay interruppe gli studi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica durante gli anni della seconda guerra mondiale. Fu ufficiale sul fronte in Jugoslavia.
Dal 1943 (con l’amico Alberto Ciambricco) prestò la voce per trasmissioni radiofoniche della stazione Radio Bari, allora controllata dagli alleati. Nel 1946, dopo la laurea in legge, debuttò al Teatro Quirino di Roma nella rivista musicale “Niente abbasso, solo evviva” con Cimara, Proclemer, Bonucci e Caprioli, entrando poi nella compagnia Merlini-Scelzo.
Tornò alla Radio nel 1945, chiamato da Guglielmo Morandi nella Compagnia di prosa di Radio Roma: nel giro di 8 anni partecipò a oltre 2.000 trasmissioni. Tra queste da ricordare:
– “Non ti conosco più” di De Benedetti (1947);
– “Racconti dell’incubo” di Poe (1953);
– “Il ritratto di Dorian Gray” di Wilde (1949);
– “Questo piccolo mondo” di Coward (1949) con la regia di Umberto Benedetto.

La voce di Ubaldo Lay era inconfondibile. Provate ad ascoltarla oggi (dal sito dei doppiatori, AnotonioGenna.it) nel film “Quo Vadis”, in cui doppia Ralph Truman:

Ubaldo Lay lavorò da 1950 al ’51 alla radio italiana di New York.

Esordì in televisione con “Dopo cena” di Whotsley (1952, la prima commedia della televisione italiana), insieme a Marisa Mantovani.
Partecipò inoltre, nel 1956, allo sceneggiato “L’alfiere” tratto dal romanzo di Carlo Alianello. Nel 1957 interpretò sempre per il piccolo schermo, il ruolo di Mason in “Jane Eyre” di Charlotte Brontë.

Fu attivo anche nel doppiaggio, soprattutto all’interno delle compagnie ODI e ARS. Prestò la sua voce a Otto Kruger in “Sabotatori”, a Adolfo Celi in “Proibito rubare”, a Ralph Truman in “Quo vadis” e a Serge Reggiani in “Lo spione”.

Nel 1944 sposò Olga Bogaro, nata a Mesagne in provincia di Brindisi, città salentina in cui l’attore visse a lungo e nel cui Cimitero Comunale riposa. Morì a Roma all’età di 67 anni a causa di un’emorragia cerebrale.

Ubaldo Lay in TV con il Tenente Sheridan

Nel 1959 le vicende del tenente Sheridan conquistarono il pubblico degli amanti del Giallo, e non solo quelli, in Italia. Un poliziesco elegante (come il trench portato con grande disinvoltura da Ubaldo Lay anche nelle scene più d’azione) di cui furono prodotte, fino al 1961, tre serie. Sempre con la regia di Stefano De Stefani e Guglielmo Morandi, gli episodi erano a metà tra il quiz e lo sceneggiato Giallo di ambientazione americana. Il Tenente riusciva a tenere milioni d’italiani incollati davanti al teleschermo: avvolto in un impermeabile chiaro (le televisioni erano in Bianco e Nero) Ubaldo Lay fu sempre più identificato per l’ispettore che interpretava, una gabbia dalla quale era davvero difficile uscire.

Continuò a vestire i panni del Tenente Sheridan fino al 1972, quando, nell’ultima puntata della miniserie “La donna di picche”, fu colpito da una pallottola. Questo fatto simboleggiò la fine della serie, che aveva compreso anche: “La donna di fiori” (1965), “La donna di quadri” (1968), “La donna di cuori” (1969), “La donna di picche” (1972), dirette da Anton Giulio Majano e Leonardo Cortese.

Il Tenente Sheridan ricompare l’anno seguente nel film “Provaci anche tu Lionel” di Roberto Bianchi Montero, dove Sheridan aiuta il detective privato Lionel Lionelli (interpretato da Oreste Lionello) a risolvere un caso. Ubaldo Lay apparve anche nel film comico diretto da Ciccio Ingrassia “L’esorciccio” (1975), dove produsse una parodia di sé stesso. noto anche il carosello del Tenente Sheridan per reclamizzare un alcolico di gran moda negli anni ’70.

Sempre in TV, comparve nel 1963 nella trasposizione di “Delitto e castigo” e nel 1965 in “David Copperfield”.

Riapparve in video come tenente ormai in pensione nella miniserie “Indagine sui sentimenti” (1984) che fu la sua ultima apparizione televisiva.

Ubaldo Lay in Radio

Dopo i successi televisivi, tornò sporadicamente alla radio, in “Alessandro Magno” (1973) e “La luna nel pozzo”, di e con Michele Mirabella (1979).

Da ricordare anche il successo di Lay nel programma radio “Secondo me”, trasmesso ogni giorno nel 1976 della RAI alle 7.10, con la regia di Riccardo Mantoni

Prosa radiofonica RAI

  • Il matrimonio di Sganarello, di Molière regia Guglielmo Morandi, 20 novembre 1945 secondo programma.
  • Tutto questo è finito, di Jack Alldridge, con Ubaldo Lay, Guido Notari, Gianfranco Bellini, Leo Garavaglia, Felice Romano, regia Guglielmo Morandi, martedì 11 giugno 1946 secondo programma.
  • Gli innamorati, di Carlo Goldoni, con Andreina Pagnani, Nella Maria Bonora, Ubaldo Lay, Leo Garavaglia, Adriana Parrella, regia di Pietro Masserano Taricco, giovedì 13 giugno 1946 primo programma ore 21.
  • Ludro e la sua gran giornata, di C.A.Bon regia Guglielmo Morandi, 30 novembre 1946 primo programma.
  • Giovanna D’Arco, di Charles Péguy regia Anton Giulio Majano, 15 maggio 1950 rete rossa.
  • L’uomo della luce, di Ezio D’Errico regia Guglielmo Morandi, 22 maggio 1950 rete rossa.
  • La bugiarda meravigliosa, di Gian Francesco Luzi regia Anton Giulio Majano, 25 maggio 1950 rete azzurra.
  • L’Arlesiana, di Alphonse Daudet regia Alberto Casella, 27 maggio 1950 rete azzurra.
  • Le furie, di Alberto Casella con Ubaldo Lay, Nella Maria Bonora, Riccardo Cucciolla, Renato Cominetti, Anna Maestri regia di Alberto Casella giovedì 15 giugno 1950 rete azzurra ore 20,33.
  • La calzolaia ammirevole, di Federico García Lorca regia Guglielmo Morandi, 7 aprile 1957 terzo programma.
  • Daniele tra i leoni, di Guido Cantini regia di Anton Giulio Majano lunedì 28 aprile 1958 secondo programma

Prosa televisiva RAI

  • Così è se vi pare, di Luigi Pirandello, regia di Mario Landi, trasmessa il 15 gennaio 1954
  • Daniele fra i leoni, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 14 ottobre 1955
  • La finestra illuminata, commedia di Alessandro Varaldo, regia di Luigi Di Gianni, trasmessa il 18 marzo 1958
  • I fiodalisi d’oro, di Giovacchino Forzano, regia di Guglielmo Morandi, trasmessa il 22 agosto 1958
  • Romeo Bar, di Guglielmo Giannini, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 5 settembre 1958