La letteratura e il teatro hanno spesso ispirato la fiction radiofonica e la produzione radiofonica in genere. La stessa terminologia di prosa radiofonica, utilizzata per racchiudere un insieme di generi radiofonici diversi, tradisce una concezione della radio subordinata a queste arti.
Per sottolineare l’autonomia del linguaggio radiofonico, preferiamo utilizzare la terminologia fiction radiofonica. Con questo termine intendiamo racchiudere l’insieme di diversi generi radiofonici aventi una caratteristica comune: la narrazione di una storia inventata.
Una classificazione della fiction radiofonica, secondo i tipi di programma, permette di chiarire cosa si intenda per radiodramma e quali relazioni intercorrano fra questo genere specificamente radiofonico e altri generi radiofonici legati all’ambito letterario o teatrale.
Col termine fiction radiofonica possiamo intendere: la lettura integrale di un’opera letteraria, la trasposizione in radio di un’opera teatrale (radioteatro), l’adattamento (o la riduzione) di un’opera preesistente o la libera ispirazione a essa, l’originale radiofonico:
– con l’utilizzo della sola parola abbiamo la lettura integrale di opere letterarie (ad esempio I Promessi Sposi) da parte di pochi interpreti (a volte uno solo). La riuscita del lavoro è affidata alla capacità espressiva della voce;
– un altro genere di programma consiste nella trasmissione di riprese teatrali: gli attori recitano a teatro e viene eventualmente inserito un narratore per spiegare l’azione. Indichiamo questo genere di prodotto radiofonico col nome di radioteatro;
– l’adattamento (o la riduzione) di un’opera letteraria (romanzo, racconto…) consiste nella rielaborazione della storia narrata attraverso la voce degli attori, la musica e gli effetti sonori. In questo caso la preoccupazione prevalente è restare fedeli all’opera letteraria: la forza dell’impianto espressivo è data dal testo scritto. Molti critici giudicano negativamente gli adattamenti radiofonici. Questa trasposizione da romanzo ha però ottenuto dei buoni successi di pubblico;
– infine abbiamo il settore degli originali radiofonici. In questo caso la voce degli attori, la musica e gli effetti sonori vengono impiegati per narrare una storia completamente originale. L’autore progetta nei termini di una sonorità esclusiva: sa che non può far affidamento sul senso della vista, ma – solo e sempre con il suono – potrà evocare immagini e sensazioni e giocare con lo spazio e con il tempo. In questo caso l’opera è radiofonica fin dal suo nascere. A partire dal tedesco Hörspiel (1924), tutta la storia della radiofonia testimonia uno speciale interesse per queste genere espressivo, nato specificamente per la radio.
Si può stilare anche una classificazione del radiodramma basata sulle tematiche svolte e sulla struttura del programma. Dal punto di vista delle tematiche, nella storia della radio si sono distinti vari tipi di radiodramma: storico, drammatico, scientifico, poliziesco, d’amore, sportivo, comico, d’avventura, documentario. Secondo la struttura (e dunque il tipo di trasmissione previsto) è possibile classificare i radiodramma in programmi unici e programmi a puntate. Questi ultimi sono ulteriormente divisibili in serie e in serial. La serie (o anche radionovela) segue una trama continuata: è il caso più frequente. Nel serial, invece, la trama di ogni puntata è indipendente e conclusa in sé e i protagonisti sono sempre gli stessi.
Noi riserviamo il termine radiodramma alle opere di fiction che utilizzano, armonizzandoli attraverso il montaggio, tutti gli elementi fondamentali del linguaggio radiofonico (voce, musica, effetti sonori) e che, pertanto, possono essere considerate opere specificamente radiofoniche.
Questa definizione di radiodramma non intende essere assoluta o esaustiva. È piuttosto una indicazione che pone in risalto gli elementi fondamentali del radiodramma L’insieme di questi elementi costituisce la pienezza dell’espressione acustica e colloca il radiodramma al vertice dell’arte radiofonica.
(articolo di Fiacconi Danilo, De Angelis Roberto, Radiodramma, in Franco LEVER – Pier Cesare RIVOLTELLA – Adriano ZANACCHI edd., La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it, 07/08/2016)